in tempi oscuri servono ancora di più giudizi chiari…

in tempi oscuri servono ancora di più giudizi chiari…


...per evitare che il politicamente corretto danneggi in modo irreversibile i circuiti neuronali.

Cominciamo con il segnalare un bellissimo intervento di Giuseppe Laras, Presidente emerito onorario dell'assemblea rabbinica italiana, pubblicato domenica scorsa sul Corriere della Sera. 

 Di seguito uno dei passaggi più significativi della sua analisi, molto efficace: "Vi è poi il fatto catastrofico di una classe dirigente non educata all’impegno e alla fatica, inclusa quella del pensiero e della strategia. Questo purtroppo riguarda, generalmente, a livello culturale, il mondo cattolico, con intellettuali spesso ottusi dal pacifismo panbuonista e con l’incidenza pressoché nulla di un episcopato rarefatto, ove si avverte l’assenza di personaggi eminenti e di genio, pur tra loro in dissonanza (da C. M. Martini e G. Biffi, da Dossetti a Giussani, da Paolo VI a Giovanni Paolo II). Questo riguarda gli intellettuali, in teoria coscienza critica, strategica e orientativa di un Paese: molti, oltre ad aver abdicato al loro difficile e impegnativo ruolo, svilendolo a salotto radical chic, hanno educato ideologicamente, anche quando non più organici di partito, al terzomondismo più acritico e arrendevole (salvo essere iperaggressivi con Israele, il Sionismo e gli ebrei)". Per leggerlo tutto, cliccate qua, sul titolo: "Il terrorismo, l'Islam e la coscienza nazionale di un'Italia distratta".

Ancora sui fattacci di Fermo: domenica, sul Sole 24 ore Mons. Forte ha ribadito che si tratta di razzismo (nonostante tutte le testimonianze). Ne ho commentato su l'Occidentale. 

E infine: stupro bestiale su minorenne. Ma il problema pare sia se si può dire "froci".

In questo clima di violenza crescente, con mezzo mondo straziato dalle stragi dei terroristi islamici, con Erdogan che evidentemente ha deciso che il Califfo vuole esserlo lui,  cerchiamo di non prenderci in giro da soli, e vediamo almeno di chiamare le cose con il loro nome. Ricominciamo da qui.