02 Aprile Il punto della situazione
Facciamo una prova. Andiamo in una terza elementare e facciamo risolvere il seguente problema: in un cortile ci sono 75 bambini, divisi in tre gruppi di 25 ciascuno, e un quarto gruppo formato da dieci bambini. Un gruppo di 25 non gioca. Arriva la maestra e chiede di formare una squadra da gioco di almeno cinquanta bambini. Quanti e quali gruppi servono?
Qualunque bambino sappia risolvere il problema, ecco, quello mandiamolo da Bersani, che ne ha bisogno.
Il quale Bersani ancora oggi pensa che con il Pdl non si può proprio andare a governare, perché quel partito, e chi come me l’ha votato, fa schifo. Impresentabile. Puzza. Ma d’altra parte, che si può pretendere da uno consigliato da tale Gotor? Ma l’avete mai sentito? Uno tsunami di pensiero.
Intanto oggi hanno cominciato a lavorare i dieci saggi nelle due commissioni proposte dal compagno Napolitano, che servono innanzitutto a fermarsi un attimo, in questo pazzotico dopo-elezioni, e, forse, a vedere se c’è qualche straccio di proposta condivisibile su cui costruire un governo.
La vera posta in gioco è il prossimo presidente della Repubblica. Il Pd vorrebbe prendersi tutto: dopo i Presidenti di Camera e Senato, vogliono anche quello della Repubblica, e poi anche la Presidenza del Consiglio. Perché? Perché sempre comunisti sono, inutile! Per loro la parola “democrazia” è rimasto un concetto teorico.
Il Pd vorrebbe eleggere Prodi, o Zagrebelski, o Rodotà, insieme ai grillini. Il che significherebbe avere un presidente della repubblica peggio, molto peggio di Scalfaro. Mi meraviglia che dai cattolici non si sia levato un allarme, forte e chiaro, un chi va là, per queste pretese. Perché è chiaro che se il compagno Napolitano porterà sempre sulla coscienza la firma mancata che avrebbe salvato Eluana Englaro, questi qua riuscirebbero a fare, indubbiamente, di peggio. Prodi compreso, che, ricordiamo, voleva le coppie di fatto omosessuali, e solo grazie al Family Day l’abbiamo scampata. Adesso non gli sembrerebbe vero di vendicarsi (è molto permaloso e vendicativo, sappiate).
L’altro problema è la riesumazione della salma Monti. Il suo governo è stato senza dubbio uno dei peggiori della storia della Repubblica. E’ riuscito a far danni pure nei cosiddetti “temi etici”: il Ministro Balduzzi, per esempio, gran cattolico sempre in prima fila ad applaudire gli eventi CEI, si è rifiutato di firmare le linee guida della legge 40, già predisposte dal sottosegretario Roccella e inviate per il parere del Consiglio Superiore di Sanità (con 15 giorni in più del governo Berlusconi sarebbero state approvate): il cattolico Balduzzi è stato molto sensibile alle proteste di chi voleva la diagnosi preimpianto, che con quelle linee guida sarebbe stato problematico consentire, e quindi, novello Ponzio Pilato, se ne è lavato le mani, le ha messe in un cassetto e chi s’è visto s’è visto.
Balduzzi ha poi gestito malissimo la faccenda Stamina, e sulla RU486, ha completato il monitoraggio con un anno di ritardo, zitto zitto per evitare polemiche, e non ha alzato mezzo dito sulla faccenda. Ma il monitoraggio, ricordo a tutti, serve a evitare che la pillola abortiva diventi l’aborto fai-da-te.
Nel frattempo il governo Monti, di malavoglia e all’ultimo giorno utile, con considerazioni di metodo e senza entrare nel merito, ha fatto ricorso alla Corte Europea in difesa della legge 40, e l’ha perso.
Per vincere i ricorsi bisogna impegnarsi, nel ricorso stesso e nelle azioni politiche internazionali: il precedente governo, quello col puzzone Berlusconi, ne ha vinti due, quello sul crocefisso e quello in appoggio all’Austria, per mantenere il divieto all’eterologa. Ma non ci dicevano che era un governo di incapaci, senza alcuna credibilità all’estero? E allora come mai questi due ricorsi li ha vinti, ma quest’ultimo – che pure era manifestamente irricevibile e facilissimo da sostenere – invece, con questo stimatissimo Monti, l’ha perso?
Ma in quanto a credibilità internazionale, vogliamo parlare dei marò? Qualsiasi altro premier sarebbe stato sottoposto a impiccagione preventiva. Non ci ha difeso neanche San Marino, in Europa hanno fatto finta di non conoscerci, in India hanno trattato il nostro ambasciatore come neanche Stalin si sarebbe permesso di fare. E degli esodati, ne vogliamo parlare? E dell’università, uccisa nell’indifferenza generale dal peggior ministro in assoluto, il compagno Profumo, che ha sostanzialmente abolito i finanziamenti alla ricerca e sta portando tutte le università verso il numero chiuso?
Ad oggi nessuno è in grado di dirci come andrà a finire. Speriamo ancora in un miracolo, che facciano definitivamente fuori – politicamente, si intende – Bersani e i suoi dannosi consiglieri, e si possa andare a un governo di unità nazionale. A un governissimo. Una parola inventata dal Sabato, un settimanale cattolico e corsaro di cui adesso si sente disperatamente la mancanza. Di seguito il link all’editoriale del 1990 titolato, appunto, “Il governissimo”. Interessante da leggere, per certi versi ancora attuale (con tutte le differenze del caso), ancora adesso, specie nel criterio suggerito.....