23 Luglio Green Pass – DUE
Ancora rispetto ai vaccini e al Green Pass, visti i commenti al post qua sotto.
1. I vaccini anti-Covid-19 disponibili NON sono sperimentaLi e tanto meno terapie geniche. Sono vaccini sperimentaTi rigorosamente già alla loro messa in commercio.
2. L’amministrazione Trump sarà ricordata come quella che ha consentito una delle più grandi imprese scientifiche della storia: finanziamenti per ricerca, sviluppo e produzione di vaccini innovativi, sicuri ed efficaci, in tempi record. Sto parlando di Pfizer e Moderna. Vaccini che stanno frenando la pandemia nel mondo. Nei libri di storia spiegheranno che per motivi ideologici lo hanno fatto passare per matto buffone antiscientifico. Ma riconosceranno i suoi grandi meriti su questo, e ricorderanno che Pfizer ha annunciato al mondo di avere il vaccino solo dopo le elezioni, per non favorirlo.
3. Il Green Pass è uno strumento di libertà, per ricominciare a uscire e a vivere, per recuperare attività economiche. Dovrebbe essere sostenuto innanzitutto da chi non si vuole vaccinare, perché consente di sostituire il vaccino con l’esito negativo di un tampone.
4. Se invece non va bene neanche richiedere un tampone negativo, allora il punto non sono i vaccini, ma la volontà di fare quel che si vuole, senza assumersi la responsabilità delle conseguenze verso gli altri, verso la comunità e verso i più fragili. Ma allora affrontiamo il vero problema: l’autodeterminazione come criterio principale in base al quale giudicare tutto e prendere decisioni per la propria vita. A prescindere dalle relazioni. L’importante è essere sufficientemente informati – e l’informazione è autonoma – e poi tutte le scelte vanno tutelate e rispettate, perché sono tutte dello stesso valore: questo significa autodeterminarsi.
5. Faccio sommessamente notare che questo criterio significa, ad esempio, che una volta che sono informata sui trattamenti sanitari che mi si vogliono somministrare sono libera di scegliere, aderire o rifiutare, a maggior ragione quelli che decidono della mia vita o della mia morte, perché le scelte di vivere e di morire, secondo questa logica, vanno rispettate egualmente.
6. Questo è il criterio che io personalmente ho sempre combattuto, e credo che molti di voi abbiano fatto lo stesso. Non si capisce quindi perché, all’improvviso, tanta gente abbia cambiato idea. Una possibile ipotesi è che, poichè la rivoluzione antropologica è praticamente compiuta, in realtà questa cultura sia penetrata così profondamente che viene fatta propria inconsapevolmente persino da molti cattolici.
7. Questo non significa che per la pandemia tutto è stato fatto bene e tutto va bene. Tutti i dubbi e le perplessità sono leciti e ci mancherebbe pure. Ma ci deve essere la buonafede e la volontà di capire. E anche l’onestà intellettuale di tirare le conseguenze delle proprie scelte.