non CHI decide ma COSA si decide
Oggi su Avvenire un mio articolo per chiarire la questione su "chi" decide per Alfie. Secondo me il problema è un altro: "cosa" si decide.
Oggi su Avvenire un mio articolo per chiarire la questione su "chi" decide per Alfie. Secondo me il problema è un altro: "cosa" si decide.
Respinto anche l'ultimo ricorso. Qua il punto della situazione.
Una domanda. Se per i medici il fatto che Alfie abbia continuato a respirare a lungo da solo non è una sorpresa (questa se la sono inventata adesso), vuol dire che hanno deciso di interrompere tutti i trattamenti a prescindere, sia che muoia subito, sia che non muoia subito.
Allora: che bisogno c'è di restare in ospedale se hanno semplicemente deciso di non trattarlo e basta, anche se continua a vivere? Che senso ha obbligare a restare in un ospedale che ha deciso di non farti niente, qualsiasi cosa succeda?
Come se io andassi in ospedale perché sto malissimo, e mi dicessero: guarda, per te non c'è più niente da fare, noi non possiamo e non vogliamo fare più niente per te, però adesso che sei qui non puoi più andartene perché in altri ospedali magari ti fanno qualcosa! (E nel frattempo, per sicurezza, non ti diamo neanche da mangiare né da bere).
Ma che senso ha?
E visto che hanno avvertito che loro i social li leggono - e io ci conto - ne approfitto e chiedo loro direttamente: ma perché non dite chiaramente che quelli come Alfie devono morire, punto e basta?
E, per finire: le autorità inglesi dicono che controllano i social. Allora leggano quello che pensiamo: vergognatevi di essere inglesi!
Racconteremo tutta la battaglia di Alfie, battaglia che stiamo seguendo soprattutto con i social, con la pagina fb e l'account twitter di steadfast onlus.
Per chi non ha social, o non li vuole/può usare, la cronaca di Francesco Ognibene da Avvenire.
Vi chiediamo di unirvi alla preghiera del Comitato Nazarat in questo momento di emergenza.
Venerdì 20 aprile, ore 21.00, in Piazza IV Novembre a Perugia, preghiera per la Siria con illuminazione di rosso della Fontana Maggiore
Siamo lieti inoltre di invitarvi alla conferenza:
Il dramma dei cristiani in Medio Oriente - testimoni dalla Siria
Sabato 21 aprile, ore 17.00 - Sala del Dottorato (Chiostro della Cattedrale - Perugia)
L'incontro nasce dal desiderio di capire cosa stia realmente accadendo nello scenario mediorientale e quali siano le prospettive di soluzione.
La presenza del Cardinal Bassetti è segno di quanto la Chiesa abbia a cuore la sofferenza in Medio Oriente, come spesso ricorda il Santo Padre.
Moderati da padre Giuseppe Battistelli, Gian Micalessin, Alessandro Monteduro e Ayman Haddad porteranno contributi inediti e testimonianze significative.
e il sistema eutanasico inglese entra in crisi. Ne parlo su l'Occidentale, commentando i fatti di ieri a Liverpool, intorno al piccolo Alfie.
Per continuare a seguire i fatti, Avvenire e la pagina fb di Steadfast onlus.
Ore drammatiche per il piccolo Alfie. Per domani prevista la sospensione della respirazione artificiale, che lo porterà alla morte. Ennesima eutanasia di stato, come per Charlie Gard e Isaiah. I genitori di Alfie, forti di un parere legale dei loro avvocati, stanno cercando di portarlo via dall'ospedale, ma è intervenuta la polizia ad impedirlo. Fuori dall'ospedale le strade bloccate per una dimostrazione di sostenitori della famiglia. Se fosse stato un film, lo avremmo criticato perchè troppo assurdo, surreale, inverosimile. Invece è la verità. Su Avvenire le notizie e il drammatico video del papà di Alfie. Sulla pagina fb di Alfie's Army e di Steadfast onlus tutti gli aggiornamenti. Preghiamo.
Condivido il post di Eugenia Roccella sulla censura del manifesto dell'Associazione Pro Vita:
"Il manifesto affisso a Roma da ProVita Onlus è stato oscurato: questo è il concetto che grillini e Pd, Raggi e Cirinnà, hanno della libertà di espressione. Inutile ricordare ai nuovi censori che il diritto di parola, fondamentale in democrazia, va difeso anche e soprattutto quando questa parola non ci piace, quando il pensiero espresso è diverso, magari opposto, al nostro. Il manifesto è stato rimosso perché "lesivo dei diritti individuali": ma in che modo l'immagine realistica di un feto di 11 settimane può ledere i diritti di qualcuno? Dopo il massacro di Parigi, in tantissimi hanno rivendicato la libertà di parola dichiarando: "Je suis Charlie". Oggi gli stessi, se non sono in malafede, dovrebbero protestare con forza contro questa aggressione illiberale al diritto ad esprimere le proprie idee, dichiarando: sono io quel bambino non nato, sono io la creatura di poche settimane raffigurata nel manifesto cancellato". #sonoioquelbambinomainato
Con questo tweet Papa Francesco smentisce la "linea Paglia" (ovviamente non solo sua) sul presunto accanimento terapeutico a cui sarebbe sottoposto Alfie, linea espressa dalla intervista a Mons. Paglia, appunto, su Tempi di un mese fa. Una smentita anche della citazione a sproposito del suo messaggio sull'accanimento terapeutico, fatto a un convegno internazionale di medici. Qua il link al mio pezzo su Tempi di un mese fa, per ricordare i fatti. Pezzo a cui Mons. Paglia mi aveva risposto personalmente con un tweet: "Parlare di “soppressione” non è né corretto né rispettoso". io ho replicato con un mio tweet: " A mio avviso parlare di "accanimento terapeutico" per Alfie non è né corretto né rispettoso. E riguardo la legge sulle DAT, è un tribunale italiano a dire che apre all'eutanasia."
"E' la mia sincera speranza che possa essere fatto tutto il necessario per continuare ad accompagnare con compassione il piccolo Alfie Evans e che la profonda sofferenza dei suoi genitori possa essere ascoltata. Prego per Alfie, per la sua famiglia e per tutte le persone coinvolte" . Papa Francesco su twitter @Pontifex_it
Cari cattolici, dobbiamo rassegnarci ad avere anche noi i nostri Alfie?
Gli amici di tempi.it hanno titolato così un mio contributo, in cui chiarisco qualche passaggio sulla vicenda di Alfie, e non solo, e faccio una domanda.