a proposito di Dino Boffo

a proposito di Dino Boffo


Le convulsioni politiche italiane, di cui ci occuperemo nei prossimi giorni, hanno fatto passare in secondo piano una brutta notizia: la “risoluzione del contratto” di Dino Boffo, direttore di TV2000 – canale televisivo della CEI. Il licenziamento di Boffo è stato raccontato da Sandro Magister nel suo blog. Sconosciute le motivazioni. TV2000, rilanciata proprio da Boffo, ha raggiunto con la sua direzione percentuali di ascolti di tutto rispetto, e dall’elezione di Papa Francesco ha dedicato gran parte del suo palinsesto alla figura del nuovo Papa, seguito con attenzione in tutte le sue attività. Evidentemente, però, Papa Francesco non ha visto la TV della CEI, e nessuno gliene ha parlato. Gad Lerner, a proposito di questo fatto, ha twittato "Il mio amico Dino Boffo è stato il laico più vicino al cardinal Ruini. Perciò è ovvio che la sua stagione abbia termine", come se si trattasse di un normale spoil system per Boffo. Ma lo spoil system, – cioè il sistema americano per cui al cambio del vincitore politico si cambiano gli uomini di fiducia nei posti chiave dell’apparato amministrativo e burocratico – non dovrebbe far parte dei metodi della Chiesa, soprattutto di quella di Papa Francesco, considerata la sua visione del governo come servizio: TV2000 funziona, ha migliorato gli ascolti, ha aiutato i fedeli a conoscere e seguire il nuovo Papa. Dov’è il problema? Vorremmo saperlo, sia perché quel canale televisivo è finanziato, tra l’altro, anche con il nostro 8 per mille – almeno di chi lo dà alla Chiesa cattolica, come la sottoscritta – sia perché proprio il nuovo corso di Papa  Francesco – decentramento, collegialità, partecipazione, misericordia  – ci incoraggia a farlo. Dino Boffo è arrivato alla direzione di TV2000 dopo la brutta storia delle false accuse da parte de Il Giornale di Vittorio Feltri, che lo indussero alle dimissioni da Avvenire, per evitare che una storiaccia patacca (come poi si è visto) coinvolgesse una chiesa già minata da gravi problemi interni. Una storia mai chiarita pienamente, condita da articoli firmati con nomi farlocchi – ricordiamo bene l’inesistente Diana Alfieri su Il Giornale – e soprattutto dalle rivelazioni del libro di Nuzzi, quello con i documenti rubati a Papa Benedetto. La nomina a direttore di TV2000 è stata una “riabilitazione” pubblica di Dino Boffo, riconosciuto innocente. E’ facile ritenere che tale giudizio sia stato non solo della CEI presieduta da Angelo Bagnasco, ma anche condiviso da Papa Benedetto, evidentemente informato sui fatti, che probabilmente avevano a che fare con quella parte della Curia che si era dimostrata inadeguata a supportare Papa Benedetto, e che papa Francesco vuole fortemente riformare. Ma adesso Benedetto non può più proteggere Boffo. E i metodi usati per mandarlo via – dall’oggi al domani, senza neppure una spiegazione – assomigliano proprio a quelli della Curia vecchia maniera, ricordano per esempio la cacciata di Ettore Gotti Tedeschi dallo Ior. Seguiremo con molta attenzione gli sviluppi della vicenda. Per ora, tutta la nostra solidarietà a Dino Boffo.