23 Maggio Lettera di Boris Bondarev
dalla pagina fb di Marta Ottaviani, giornalista di Avvenire e autrice del libro “Brigate Russe”:
***Di sotto trovate il testo integrale tradotto dalla sottoscritta (Marta Ottaviani, ndr) della lettera del diplomatico Boris Bondarev. Non me lo faceva fare nessuno di tradurla, tanto più che non riuscirò a scriverne e parto dal presupposto che il vostro inglese sia perfetto. Ma, visto che è uno scritto importante e carico di significato, voglio fare in modo che raggiunga il maggior numero di persone. Quindi vi chiedo di leggerla e di condividerla.
Ps. Conosco abbastanza bene il mondo diplomatico. Al multilaterale ci mandano i più bravi. Quindi a questo, di dissociarsi non glielo faceva fare proprio nessuno.
Ecco la traduzione
Il mio nome è Boris Bondarev. Lavoro al Ministero per gli Affari Esteri dal 2002, dal 2019 a oggi ricoprivo la carica di Consigliere presso la missione russa all’ufficio di Ginevra Nazioni Unite.
Per vent’anni, durante la mia carriera diplomatica ho visto varie svolte nella nostra politica estera, ma non mi sono mai vergognato tanto del mio Paese come il 24 febbraio di quest’anno. La guerra aggressiva scatenata da Putin contro l’Ucraina, e forse anche il crimine più grave commesso contro il popolo russo con una lettera Z che cancella tutte le speranze e le prospettive di una libera società nel nostro Paese.
Quelli che hanno concepito questa guerra vogliono solo una cosa: stare al potere per sempre, vivere in palazzi pomposi privi di gusto, navigare su yatch il cui tonnellaggio e costo è paragonabile a quello dell’intera Marina Russa, godersi un potere illimitato e una completa impunità.
Con dolore ammetto che in tuti questi 20 anni il livello di menzogne e la mancanza di professionalità nel lavoro del Ministero degli Esteri è aumentata in modo costante. Comunque, negli anni più recenti, è diventata semplicemente catastrofica. Anziché informazioni oggettive, analisi imparziali e sobrie previsioni, c’è stata una propaganda con cliché pari nello spirito a quelli dei quotidiani sovietici degli Anni ’30. Si è dato luogo a un sistema che inganna se stesso.
Il Ministro Lavrov è una buona cartina tornasole del degrado del sistema. In 18 anni, siamo passati da un intellettuale istruito e professionale, tenuto in alta considerazione da tanti miei colleghi a una persona che diffonde con costanza dichiarazioni conflittuali e minaccia il mondo (quindi, anche la Russia) con armi nucleari.
Oggi, il ministero per gli Affari Esteri non ha nulla a che vedere con la diplomazia. Ogni cosa è ascrivibile a un atteggiamento guerrafondaio, bugie e odio. Serve l’interesse di pochi, tutti quei pochi che stanno contribuendo all’isolamento e al degrado del mio Paese. La Russia non ha più alleati, e non se la può prendere con nessuno se non con la sua politica sconsiderata e mal concepita.
Ho studiato per diventare un diplomatico e lo sono stato per 20 anni. Il Ministero è diventata la mia famiglia. Ma, semplicemente, non posso più condividere questa ignominia sporca di sangue, insensata e assolutamente inutile.